Sovraindebitamento
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Procedura di Sovraindebitamento: Guida completa all’estinzione dei debiti grazie alla Legge 3/2012 e agli Organismi di Composizione della Crisi (O.C.C.)
Se ti trovi in una situazione finanziaria difficile e stai cercando una soluzione per affrontare il sovraindebitamento, sei nel posto giusto. La Legge 3/2012, comunemente nota come “legge anti-suicidi”, aggiornata con i nuovi interventi legislativi del 2022, offre una procedura che può darti un respiro finanziario e una seconda opportunità.
Con questa guida vogliamo accompagnarti nella comprensione del funzionamento della procedura da sovraindebitamento, affinché tu possa beneficiarne in maniera utile per l’estinzione dei tuoi debiti per un futuro più sereno.
Molti propongono, a pagamento, la possibilità di aiutarti ad uscire dal sovraindebitamento, tuttavia spesso la loro unica funzione è quella di porsi come meri intermediari tra il debitore e l’Organismo di Composizione della Crisi (cosiddetto OCC).
Questo accade perché gli OCC, per legge, sono gli unici enti in grado di attuare la procedura di esdebitazione.
Il vantaggio di rivolgerti a Fiscoteca per iniziare la tua procedura da sovraindebitamento è quello di trovarti sin da subito nella sede di un OCC, con del personale preposto all’ascolto delle tue necessità e problematiche, con la funzione di direzionare il tuo percorso nella maniera più proficua.
Infatti, presso Fiscoteca, a Nerviano, in via della Croce 14, si trova la sede dell’OCC “Protezione Sociale Italiana” di Milano.
Qui è situato uno sportello di ascolto, ovvero il luogo deputato al primo colloquio conoscitivo, in cui lo scopo è quello di capire la situazione debitoria, reddituale, e patrimoniale del richiedente aiuto.
È bene sapere che Fiscoteca non solo si pone come collante con l’OCC Protezione Sociale Italiana di Milano, ma anche con l’analogo OCC di Busto Arsizio.
Di conseguenza Fiscoteca è in grado di assistervi sia nel caso in cui la competenza territoriale per la procedura da sovraindebitamento spetti al Tribunale di Milano sia nel caso in cui la competenza spetti al Tribunale di Busto Arsizio.
In particolare, sono di competenza del Tribunale di Milano le persone afflitte da sovraindebitamento che vivono nei seguenti Comuni
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Milano
Arese, Arluno, Assago, Baranzate, Bareggio, Basiano, Basiglio, Bellinzago Lombardo, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Bollate, Bresso, Buccinasco, Bussero, Cambiago, Casorezzo, Cassano d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cesano Boscone, Cesate, Corbetta, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Cusago, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inveruno, Inzago, Lainate, Limbiate, Liscate, Magenta, Marcallo con Casone, Masate, Melzo, Mesero, Milano, Nerviano, Novate Milanese, Opera, Ossona, Pantigliate, Pero, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele, Pioltello, Pogliano Milanese, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Pregnana Milanese, Rho, Rodano, Rozzano, San Donato Milanese, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Segrate, Senago, Settala, Settimo Milanese, Trezzano Rosa, Trezzano sul Naviglio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vanzago, Vaprio d’Adda, Vignate, Vittuone.
Invece, sono di competenza del Tribunale di Busto Arsizio le persone afflitte da sovraindebitamento che vivono a
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Busto Arsizio
Albizzate, Arconate, Arsago Seprio, Besnate, Buscate, Busto Arsizio, Busto Garolfo, Cairate, Canegrate, Cardano al Campo, Caronno Pertusella, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Castano Primo , Castellanza, Cavaria con Premezzo, Cerro Maggiore, Cislago, Dairago, Fagnano Olona, Ferno, Gallarate, Gerenzano, Golasecca, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Inarzo, Jerago, Legnano, Lonate Pozzolo, Magnago, Marnate, Mornago, Nosate, Oggiona con Santo Stefano, Olgiate Olona, Origgio, Parabiago, Rescaldina, Robecchetto con Induno, Samarate, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Saronno, Sesto Calende, Solbiate Arno, Solbiate Olona, Somma Lombardo, Sumirago, Turbigo, Uboldo, Vanzaghello, Vergiate, Villa Cortese, Vizzola Ticino.
Tutti coloro che risiedono nelle città sopra elencate, sia per l’area di competenza dell’OCC di Milano che per l’area di Competenza dell’OCC di Busto Arsizio, potranno dunque rivolgersi a Fiscoteca per una analisi della situazione debitoria e, nel caso, avviare la propria procedura di sovraindebitamento.
Indice dei contenuti:
- La situazione attuale delle famiglie Italiane sul sovraindebitamento
- Che cos’è la procedura di sovraindebitamento
- I vantaggi di utilizzare la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento
- Capire il sovraindebitamento
- La Legge 3/2012: Legge anti-suicidi
- Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza
- I rischi e le problematiche di non utilizzare la Legge 3/2012 per liberarsi dai debiti
- Perché scegliere la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento
- Come funziona la procedura di sovraindebitamento: la “somma critica”
- Chi può beneficiare della procedura da sovraindebitamento prevista dalla Legge 3
- Procedura per il sovraindebitamento: le opzioni percorribili
- Tabella riassuntiva degli istituti previsti dalla Legge 3/2012
- Le fasi della procedura da sovraindebitamento previste dalla Legge 3
- Termine della procedura di sovraindebitamento
La situazione attuale delle famiglie Italiane sul sovraindebitamento
Nel corso degli ultimi anni, l’Italia ha assistito a un costante aumento dei livelli di indebitamento delle famiglie, che ha inciso profondamente sulla stabilità economica di molti cittadini. Questo fenomeno ha radici profonde nelle dinamiche economiche globali, con particolare attenzione all’aumento dei tassi di interesse, che ha generato un elevato aumento dei costi delle rate mensili dei mutui con tasso variabile, tale da lasciare molte famiglie nella difficile situazione di dover scegliere tra pagare il mutuo o soddisfare le esigenze fondamentali della famiglia.
I dati e i numeri sulla situazione debitoria delle famiglie italiane sono allarmanti: secondo uno studio del SIR, circa 7 milioni di Italiani si trovano in una situazione di sovraindebitamento, e il 25,3% delle famiglie (più di una famiglia su 4) è a rischio povertà assoluta. Il paese ha dovuto confrontarsi con una crisi economica globale, che ha fatto sì che molte persone si trovassero a lottare per far fronte alle spese quotidiane e a gestire il proprio debito.
In questo contesto, la Legge 3/2012 rappresenta uno strumento cruciale per offrire un sostegno concreto alle famiglie italiane in difficoltà finanziarie. Questo articolo esplorerà in dettaglio la procedura di sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012, analizzando i suoi aspetti chiave e fornendo consigli pratici su come affrontare questa situazione complessa.
Che cos’è la procedura di Sovraindebitamento
Questo articolo è rivolto a tutti coloro che stanno cercando di uscire da una situazione di sovraindebitamento. Grazie a questi contenuti, sarai in grado di comprendere appieno come poter arrivare ad azzerare qualsiasi tipo di debito, pagando solo quello che realmente si è in grado di saldare e cancellando i debiti rimanenti, così da tornare nuovamente ad essere liberi.
Ciò avviene indipendentemente dalla tipologia dei creditori e dalla tipologia di debito.
Infatti, grazie alla procedura di sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012, è possibile uscire dai debiti contratti con Banche, Finanziarie, Agenzia delle Entrate, fornitori, INPS, INAIL, Cassa di Previdenza, ecc.
Con la procedura di sovraindebitamento, è possibile combattere i debiti derivanti da mutui, prestiti, fideiussioni, cessioni del quinto, debiti tra privati, ecc.
Inoltre, grazie alla procedura di sovraindebitamento, i debitori possono, ove ne ricorrano i presupposti di legge, bloccare le procedure esecutive immobiliari e mobiliari, ottenendo la cancellazione della qualifica di cattivo pagatore dalle banche dati CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) e CR (Centrale dei Rischi di Banca d’Italia).
Di fatto, questo è lo strumento più potente in assoluto messo a disposizione del sovraindebitato. Tuttavia, per poter utilizzare al meglio questo strumento, è necessario comprendere a fondo i suoi meccanismi.
La procedura di sovraindebitamento messa a disposizione della Legge 3/12 è rivolta ai debitori che si ritrovano in questa situazione per cause impreviste, quali salute, lavoro e famiglia. Infatti, compito dell’OCC è anche quello di verificare la meritevolezza del debitore per accedere alla procedura di sovraindebitamento.
I vantaggi di utilizzare la Legge sul Sovraindebitamento
- Possibilità di stralciare, in alcune procedure, tutti i debiti, senza limiti e senza avere il consenso dei tuoi creditori;
- Azzerare tutto il debito con l’Agenzia delle Entrate (e non solo le sanzioni e gli interessi);
- Azzerare tutti i debiti grazie ad una sola e unica procedura;
- Sospendere le procedure esecutive mobiliari e immobiliari;
- Cancellare i debiti senza avere il denaro liquido da dare ai creditori;
- Possibilità di accedere nuovamente al credito, al termine della procedura, cancellando la qualifica di “cattivo pagatore” dalle banche dati;
- Sospendere la vendita all’asta della prima casa;
- Possibilità di eliminare qualunque tipologia di trattenuta dallo stipendio e/o dalla pensione (come avviene nella cessione del quinto).
Capire il Sovraindebitamento
Sovraindebitamento: questa parola può sembrare spaventosa, ma capirla è il primo passo verso la ristrutturazione del debito. Il sovraindebitamento è una situazione in cui non si riesce più a far fronte ai propri debiti. Ciò può accadere per diverse ragioni, per esempio a causa di eventi imprevisti come la perdita del lavoro o spese mediche.
È possibile parlare di sovraindebitamento quando siamo di fronte ad un soggetto non fallibile che, per motivazioni di qualsiasi natura, non sia in grado di saldare i propri debiti, e che non dispone di “patrimonio immediatamente liquidabile” per onorare il debito contratto.
Il classico esempio che viene utilizzato è quello del lavoratore dipendente che, a causa del licenziamento, non è più in grado di pagare le rate del mutuo, o ancora il caso in cui il lavoratore non è più in grado di pagare le rate del mutuo diventate insostenibili a causa dell’eccezionale aumento del tasso di interesse.
La Legge 3/2012 è stata creata proprio per aiutare tali soggetti a gestire la situazione di sovraindebitamento.
Soggetto non fallibile
I “soggetti non fallibili” sono tutti coloro che non hanno i requisiti per accedere alla “Legge fallimentare“. Tali soggetti sono:
- I consumatori, ovvero persone fisiche che hanno contratto debiti esclusivamente per scopi estranei all’attività di carattere imprenditoriale o professionale eventualmente svolta;
- Le associazioni professionali, le società fra professionisti e i singoli professionisti intellettuali;
- Gli imprenditori agricoli;
- Le start-up innovative;
- I liberi professionisti, ovvero i lavoratori autonomi che esercitano attività libere (libera professione, anche artistica);
- Gli enti non commerciali (ad esempio associazioni, fondazioni, comitati, associazioni sportive dilettantistiche, organizzazioni di volontariato, etc.);
- I piccoli imprenditori commerciali che non superano nessuna soglia per accedere alla legge fallimentare.
La Legge 3/2012: Legge anti-suicidi
La Legge 3 è una normativa introdotta in Italia il 27 Gennaio del 2012.
È conosciuta comunemente con il nome di “Legge anti-suicidi“, infatti si pone l’obiettivo di affrontare il problema del sovraindebitamento e di offrire una soluzione legale a coloro che si trovano in difficoltà finanziarie non sostenibili.
Quando ci si trova in questa situazione, spesso non si ha la lucidità e la tranquillità necessaria per riuscire a trovare una via di uscita, ed è per questa ragione che la Legge 3/2012 viene chiamata la legge “anti-suicidi”.
La Legge 3/12 mira a fornire un sostegno concreto a coloro che non sono in grado di onorare i propri debiti e offre una procedura che consente loro di affrontare il problema in modo strutturato e ragionevole.
Uno degli aspetti chiave della Legge 3/2012 è l’esdebitazione, che rappresenta la cancellazione dei debiti non onorabili. Questo offre ai sovraindebitati una possibilità di iniziare da zero, consentendo loro di superare le difficoltà e costruire una base più solida.
Il Codice della Crisi e dell’Insolvenza
Il sovraindebitamento è stato sottoposto a una riforma completa attraverso il Codice della Crisi dell’Insolvenza, che è entrato in vigore a luglio 2022. Sebbene i principi fondamentali siano rimasti in gran parte uguali a quelli esposti nella Legge 3/2012, è importante notare che la Legge 3/2012 non è più il riferimento primario per il trattamento del sovraindebitamento.
La principale novità introdotta dal Codice della Crisi e dell’Insolvenza è quella di rendere più snello e veloce il processo di esdebitazione.
Questa guida approfondirà le nuove disposizioni introdotte dal Codice, che ora costituisce la norma di riferimento per la gestione del sovraindebitamento.
Pertanto, tutti i contenuti presenti sono aggiornati e coerenti con le ultime disposizioni di Legge.
I Rischi e le Problematiche di non utilizzare la Legge 3/12 per liberarsi dai debiti
Esistono diverse azioni che i creditori possono attuare nei confronti dei debitori per il recupero del credito, ma non curandosi mai della attuale situazione economica del debitore.
Normalmente, diversi creditori compiono diverse azioni verso il debitore. Tutte queste azioni mirano principalmente a queste proprietà del debitore:
- Beni immobili (come la prima casa);
- Auto, moto, barche;
- Conti corrente, Libretti, depositi, fondi risparmio;
- Stipendi e pensioni;
- Macchinari e arredi.
Capiamo ora quali sono le azioni che i diversi creditori possono attuare nei confronti del debitore, distinguendole sulla base della tipologia di creditore.
Azioni verso il debitore da parte delle finanziarie
Le società finanziare sono tra i creditori più comuni in Italia. Esse possono effettuare diverse tipologie di azioni verso il debitore.
Le più comuni sono:
- Definizione stragiudiziale
- Esecuzione mobiliare
Definizione stragiudiziale tramite chiamate telefoniche e accesso al domicilio del debitore
Normalmente, prima di procedere con la procedura esecutiva mobiliare, le finanziarie intraprendono delle azioni di persuasione verso il debitore.
Tali azioni avvengono sottoforma di telefonate, inizialmente dai toni pacati.
Le telefonate hanno l’obiettivo di convincere il debitore a saldare il proprio debito. Naturalmente, alla finanziaria non importa che probabilmente il debitore non sia in grado, nemmeno volendo, di saldare il debito contratto.
Se il pagamento non avviene in breve tempo, le telefonate diventano più insistenti, sia sul telefono di casa, sia sul cellulare, sia sul telefono del posto di lavoro. Naturalmente, col tempo i toni diventano meno “tranquilli” e sempre più pressanti.
Se il metodo telefonico non funziona, in breve tempo accade che la finanziaria invia un incaricato al domicilio del debitore, con lo scopo di convincere il debitore al saldo del debito, anche tramite un linguaggio minaccioso.
Ciò crea nel debitore uno stato emotivo di assoluto stress, che lo rende poco lucido e in grado di analizzare obiettivamente la strada migliore da percorrere per risolvere la situazione in cui si trova. È in queste situazioni infatti che il debitore decide di procedere alla “soluzione” del debito tramite la sottoscrizione di cambiali, di fatto aggravando la propria situazione.
Se anche questa modalità risulta inefficace per la finanziaria, viene attivata la procedura di esecuzione mobiliare.
Esecuzione mobiliare: il pignoramento dei beni mobili
Il pignoramento mobiliare, formalmente detto “procedura di esecuzione mobiliare“, è un’azione che il creditore attua verso il debitore, con l’obiettivo di colpire:
- Stipendio
- Pensione
- Conti corrente
- Macchinari (nel caso il debitore sia un’impresa)
Per quanto concerne lo stipendio, il pignoramento può raggiungere al massimo il valore di 1/5 dello stipendio. Pertanto, se il debitore percepisce uno stipendio di €1200,00 al mese, il pignoramento può avvenire per un valore massimo di €240,00.
Il pignoramento viene protratto fino alla soddisfazione complessiva del debito, ovvero il capitale + gli interessi maturati.
Al debitore vengono inoltre addebitati i costi della procedura di pignoramento, aggravando la situazione del debitore.
Per la pensione, il pignoramento ha un funzionamento leggermente differente: non può intaccare l’importo pari all’assegno sociale mensile, moltiplicato per la sua metà. L’eccedente a tale importo può essere pignorato fino ad un massimo di 1/5.
Tuttavia, si aggiunga che il nuovo Decreto Aiuti Bis convertito in Legge, in vigore dal 22 settembre 2022 prevede che la parte della pensione pignorabile sia quella corrispondente al doppio della misura massima mensile dell’assegno sociale, con il minimo di 1000 euro.
L’importo dell’assegno sociale viene aggiornato di anno in anno e per il 2023 corrisponde a 503,27 euro per tredici mensilità; quindi, il minimo vitale di sostentamento che viene garantito è fondamentalmente di 1000 euro.
Ciò significa che la pignorabilità pensione riguarda solo la parte della mensilità che eccede tale somma, ricordando comunque che su tale eccedenza, vige l’ulteriore limite della pignorabilità di un quinto.
In altre parole, se un pensionato percepisce 1500 euro, il pignoramento sarà possibile solo sulla parte eccedente la somma corrispondente al doppio dell’assegno sociale: 1500-1000=500 euro, che a loro volta potranno essere pignorati solo per un quinto: 500/5=100 euro.
Riassumendo, se una pensione ammonta a 1500 euro, si può pignorare solo una somma pari ad euro 100. In tal caso, l’INPS erogherà al pensionato l’importo previsto decurtato della trattenuta calcolata in questo modo.
Prima che entrasse in vigore questa Legge, l’importo entro cui non era possibile pignorare la pensione era pari ad una volta e mezzo l’assegno sociale (che nel 2022 ammontava a 469,03 euro), con un limite di 750 euro. In altre parole, Il limite entro cui vige il divieto di pignoramento pensione è stato elevato da 750 a 1000 euro.
Azioni verso il debitore da parte delle banche
La banca è un altro dei più comuni creditori in Italia, utilizzata per mutui, fidi, finanziamenti e linee di credito.
Le azioni che la banca effettua nei confronti dei debitori sono moltissime, ma sicuramente la più comune è il pignoramento della prima casa e la segnalazione in CR (Centrale Rischi di Banca d’Italia).
Segnalazione in centrale rischi (CR)
Nel caso in cui il debitore non paghi le rate del mutuo (il numero di rate viene stabilito nel contratto. Solitamente, sono 7 rate del mutuo), la banca invia una segnalazione come “cattivo pagatore” verso la centrale rischi, ovvero una banca dati in cui sono conservate informazioni sui debiti di famiglie e imprese.
Questo comporta per il debitore due conseguenze:
- Impossibilità di nuovo accesso al credito
- Impossibilità di pagare le rate del mutuo.
Quest’ultima conseguenza è particolarmente grave: al debitore non viene più concesso di pagare le rate del mutuo per il saldo del debito, bensì dovrà pagare alla banca quanto dovuto in una sola soluzione nel termine indicato.
Esecuzione immobiliare: il pignoramento dei beni immobili
Dopo aver effettuato la segnalazione verso la centrale rischi, la banca avvia la procedura di riscossione forzata del credito.
Ciò avviene tramite un atto di precetto, a cui segue l’atto di pignoramento dell’immobile.
Quello che accade è che la banca, dopo essere tornata in possesso in maniera forzosa dell’immobile, si assicura di riavere il denaro rivendendo l’immobile ad un asta immobiliare.
Questo però non rappresenta quasi mai il saldo del debito per il debitore: infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, l’immobile viene venduto a un prezzo stralciato.
Ciò significa che il denaro ricavato dalla vendita non è quasi mai sufficiente per saldare il debito del debitore, che rimarrà indebitato a vita verso la banca, anche senza essere in possesso dell’immobile.
Azioni verso il debitore da parte dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione (ex Equitalia)
Dopo la notifica di una cartella esattoriale, l’AER (Agenzia delle Entrate – Riscossione), può riscuotere il proprio credito in tutti i modi già descritti.
Inoltre l’AER, a differenza di tutti gli altri creditori, ha la possibilità di pignorare i conti del debitore senza autorizzazione da parte di un giudice, sottoporre a ipoteca l’immobile “prima casa” e pignorare i restanti.
Perché scegliere la Legge 3/2012 sul sovraindebitamento
La procedura di sovraindebitamento della Legge 3/12 consente al debitore di:
- Azzerare tutti i debiti che non si riescono a pagare
- Pagando una sola rata mensile
- Tenendo in considerazione le reali possibilità del debitore, sulla base di ciò che realmente guadagna
- Per un determinato periodo di tempo (e non per sempre!)
- Avviare la procedura anche senza il consenso dei creditori
- Bloccando tutte le procedure esecutive mobiliari e immobiliari attive.
Come funziona la procedura di sovraindebitamento: la “somma critica”
In questo paragrafo spieghiamo nel dettaglio come funziona veramente la procedura di sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012. Per farlo ci avvarremo dell’utilizzo di qualche esempio, così da spiegare al meglio il funzionamento della Legge 3.
Il primo concetto da comprendere per capire il funzionamento della procedura di sovraindebitamento è quello della “somma critica“. Essa rappresenta la quantità di denaro che si è in grado di restituire ai creditori, nella misura delle proprie possibilità economiche.
Tale somma è differente di caso in caso.
Ti starai sicuramente chiedendo “qual è la mia somma critica?”.
Determinarlo è piuttosto semplice, ma sarà necessario munirsi di carta e penna.
1. Determina il tuo reddito familiare.
Per farlo, somma tutte le entrate della tua famiglia: pensioni, stipendi, affitti, invalidità e ogni altra forma di reddito. Decidi tu se fare questo calcolo su base annua o mensile.
2. Determina le tue spese fisse.
In questa lista devono rientrare tutte le spese necessarie al tuo mantenimento e a quello della tua famiglia: affitto, mutuo, utenze, auto, istruzione dei figli, spesa ecc…
3. Per differenza, determina l’importo a disposizione per il saldo dei debiti.
Sottraendo all’importo del tuo reddito la somma delle spese che sostieni per mantenere la tua famiglia, sarai in grado di capire quanto realmente sei in grado di mettere a disposizione per la procedura da sovraindebitamento.
4. Moltiplica la quota ottenuta per la durata del piano.
In questo modo, avrai ottenuto la tua “somma critica”. Essa rappresenta quanto debito sei in grado di ripagare nel periodo di tempo determinato dal piano. Solitamente, il piano di ristrutturazione dei debiti ha una durata compresa tra i 5 e i 7 anni (raramente si va oltre).
5. Determina quanto debito verrà stralciato.
Avendo ora presente la tua somma critica, puoi sottrarla al totale dei tuoi debiti per scoprire quanto del debito che hai verrà completamente cancellato.
Mentre fai questi conti, ricorda che una volta avviata la procedura, con l’accoglimento della domanda (c.d. omologa) da parte del Tribunale, tutte le procedure esecutive mobiliari e immobiliari saranno sospese, pertanto se hai effettuato la cessione del quinto, avrai a disposizione tutto il tuo stipendio/pensione, e non solo l’80%.
Facciamo un esempio pratico.
Mario e Lucia vivono assieme al loro figlio Matteo, di 11 anni, a Milano.
Mario e Lucia hanno contratto €90.000,00 di debito, diviso tra banche e società finanziarie.
Mario guadagna €1200,00 netti ogni mese, mentre Lucia, che lavora part-time, guadagna €700,00 netti ogni mese, per un totale complessivo di €1900,00 netti ogni mese.
Mario e Lucia spendono per l’affitto €800,00 euro ogni mese, €400,00 per la spesa, €150,00 di spese condominiali, €150,00 in benzina e €50,00 in spese mediche, per un totale di €1550,00 di spese ogni mese.
Decidendo di aderire alla Legge 3, Mario e Lucia dovranno quindi mettere a disposizione della procedura €350 al mese.
Ipotizzando un piano di uscita dai debiti di 5 anni, Mario e Lucia restituirebbero ai creditori 350 x 12 x 5 = €21.000.
Notiamo quindi che €69.000 (90.000 – 21.000) di debiti vengono cancellati.
Chi può beneficiare della procedura di sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012
Come detto all’inizio dell’articolo, può accedere alla procedura di sovraindebitamento qualunque soggetto non fallibile, che per motivazioni di qualsiasi natura non sia in grado di saldare i propri debiti, e che non dispone di “patrimonio immediatamente liquidabile” per onorare i propri debiti.
Ecco, quindi, un elenco dettagliato di tutti i soggetti in grado di beneficiare della Legge 3 per il sovraindebitamento:
I consumatori, ovvero:
- Lavoratori dipendenti
- Pensionati
- Inoccupati
E i non consumatori, ovvero:
- Aziende agricole
- Società tra professionisti
- Socio illimitatamente responsabile
- Professionisti con iscrizione ad un albo
- Enti non-profit
- Start-up innovative
- Associazioni professionali
- Enti privati non commerciali
- Enti pubblici
- Fideiussori
- Imprenditori individuali, a patto che siano stati cancellati dal registro delle imprese da almeno 1 anno
- Tutte le imprese che non hanno le caratteristiche per accedere alla legge fallimentare.
Procedura per il sovraindebitamento: le opzioni percorribili
La Legge 3/12, e il suo recente aggiornamento (il Codice della Crisi e dell’insolvenza) del 2022, prevedono 4 istituti attuabili, ovvero quattro opzioni disponibili al debitore per procedere con la cancellazione dei debiti del debitore.
Gli Istituti messi a disposizione dalla legge sono:
Il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore
Grazie al Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore (che prima del Codice della Crisi e dell’Insolvenza si chiamava Piano del Consumatore), il debitore ottiene un piano di estinzione del debito tramite il pagamento mensile ad un conto corrente intestato al tribunale di competenza. Solitamente, il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore ha una durata che va dai 5 ai 7 anni (in rarissimi casi ha una durata superiore).
Il Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore è previsto solamente per le persone fisiche che hanno contratto dei debiti personali, ovvero dovuti al consumo e alla famiglia.
Nel Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, non è richiesto alcun consenso da parte dei creditori.
Il Concordato Minore
Il Concordato Minore (ex Accordo del Debitore) consente al debitore di proporre un piano con tempi e importi definiti ai creditori per il pagamento del debito, anche in parte.
Il Concordato Minore è disponibile anche alle attività di impresa, infatti l’obiettivo è garantire la continuità dell’attività imprenditoriale.
A differenza del Piano di Ristrutturazione dei Debiti del Consumatore, il Concordato Minore ha una forma più libera. Possono essere proposti redditi periodici e liquidazione dei beni.
Tuttavia, per poter procedere con questa soluzione, è necessario che i creditori possessori di almeno il 60% del credito accettino l’accordo.
La Liquidazione Controllata
La Liquidazione Controllata (che prima del Codice della Crisi aveva il nome di liquidazione del patrimonio) prevede il soddisfacimento dei creditori attraverso la vendita di tutto il patrimonio mobile e/o immobile del debitore.
Accettata la domanda, il giudice nomina di un liquidatore, il cui compito è quello di liquidare tutto il patrimonio del debitore (con qualche eccezione). Durante la procedura, i beni mobili e immobili del debitore sono amministrati dal liquidatore. Il denaro ricavato dalla liquidazione viene messo a disposizione dei creditori per il saldo del debito contratto dal debitore.
Solitamente, questa procedura viene scelta nel caso non sia possibile percorrere le altre previste dalla Legge 3/12.
A questa procedura possono accedervi sia i consumatori, che hanno contratto debiti personali, che le attività d’impresa, che hanno contratto debiti per l’attività.
Puoi trovare la lista completa dei soggetti che possono accedere alla procedura di liquidazione controllata al paragrafo “Chi può beneficiare della Procedura di Sovraindebitamento prevista dalla Legge 3/2012“
La procedura di Liquidazione Controllata ha una durata di 4 anni. A seguito della vendita del patrimonio, e decorsi i 4 anni, il debitore sarà considerato esdebitato, ovvero non più in debito verso i creditori, anche se il ricavato della vendita è inferiore al debito.
Nella procedura di liquidazione controllata, sono compresi:
- Beni immobili e mobili;
- Crediti;
- Redditi.
Dalla procedura di liquidazione, invece, sono esclusi:
- Crediti impignorabili;
- Crediti alimentari;
- Stipendi, pensioni e salari;
- Guadagni, nei limiti di quanto occorre al debitore per il mantenimento di sé e della famiglia.
Non è possibile partecipare alla liquidazione controllata nel caso nei 5 anni precedenti ci si sia avvalsi delle procedure previste dalla Legge 3/12 per il sovraindebitamento.
La procedura si applica a qualunque tipologia di debito, e non richiede il consenso dei creditori.
Inoltre, il debitore potrà vendere la propria casa anche se sotto ipoteca, e, in alcuni casi, anche se la casa è già all’asta.
Notiamo dunque come, nel caso l’immobile del debitore sia sottoposto ad esecuzione immobiliare, sia particolarmente efficacie questa procedura, in quanto si rende disponibile il ricavato a tutti i creditori, e non solo a che ha sottoposto l’immobile ad esecuzione.
Al termine della procedura, e soddisfatti i requisiti, il debitore potrà ottenere l’esdebitazione verso tutti i creditori.
Esdebitazione del Debitore Incapiente
Alla procedura di esdebitazione del debitore incapiente possono partecipare le persone fisiche incapienti, ritenute meritevoli, che non sono in grado di offrire ai creditori alcuna utilità diretta o indiretta, nemmeno in una prospettiva futura.
Alla procedura di esdebitazione del debitore incapiente può accedere:
- Il consumatore;
- Il professionista;
- L’imprenditore minore (sotto certe soglie di fatturato, ricavo e debito);
- L’imprenditore agricolo.
Sono esclusi dall’istituto tutti i soggetti collettivi.
Si tratta di un rimedio che lascia completamente insoddisfatte le richieste dei creditori.
È importante sottolineare che è possibile accedere alla procedura di esdebitazione del debitore incapiente solo una volta nella vita.
In aggiunta, nei primi quattro anni successivi all’approvazione della misura, il giudice (o un suo delegato) monitorerà costantemente la situazione finanziaria del debitore. Nel caso in cui si verifichino nuovi introiti rilevanti, il debitore sarà tenuto ad allocarne almeno il 10% per pagare in modo parziale i creditori.
Questo impegno si attiva nel momento in cui l’entità delle nuove entrate consente di versare ai creditori una somma non inferiore al 10% dell’importo dovuto.
Per effettuare tale calcolo, sarà necessario sottrarre in anticipo dall’importo delle nuove entrate quanto serve al debitore per il proprio sostentamento e quello della famiglia, facendo riferimento all’importo dell’assegno sociale aumentato del 50% e moltiplicato per un parametro correlato al numero dei membri del nucleo familiare, secondo la scala di equivalenza ISEE (vedi il paragrafo sull’incapienza).
Meritevolezza
Per poter accedere alla procedura di esdebitazione del debitore incapiente, la formazione del debito del debitore non può essere dovuta a colpa grave o dolo. Inoltre, il debitore non deve aver effettuato atti volti a frodare il creditore.
Incapienza
Il debitore viene definito incapiente se, al momento della presentazione della domanda, non possiede beni di valore apprezzabile e non dispone di un reddito strettamente necessario al sostentamento del debitore e della sua famiglia.
Questa cifra corrisponde all’assegno sociale, moltiplicato per 13 mensilità, aumentato della metà, e moltiplicato nuovamente per il parametro di equivalenza ISEE in base al numero di componenti della famiglia.
Nel 2023, l’assegno sociale corrisponde a €503,27.
Il reddito necessario al sostentamento del debitore e della famiglia corrisponde circa a:
- €9.100 per una persona nel nucleo familiare;
- €14.300 per due persone nel nucleo familiare;
- €18.600 per tre persone nel nucleo familiare;
- €22.400 per quattro persone nel nucleo familiare;
- €26.000 per cinque persone nel nucleo familiare.
Tabella Riassuntiva degli Istituti previsti dalla Legge 3/2012
Piano di Ristrutturazione | Concordato Minore | Liquidazione Controllata | Esdebitazione dell'Incapiente | |
---|---|---|---|---|
Soggetti interessati | Consumatori (persone fisiche e famiglie) |
|
|
Persona fisica incapiente |
Debito | Debiti personali, derivanti dal consumo/famiglia |
|
|
|
Approvazione dei creditori | NO | SI | NO | NO |
Sospensione delle esecuzioni mobiliari e immobiliari | SI | SI | SI | SI |
Esdebitazione | SI | SI | SI | SI |
Piano di Ristrutturazione |
|
Soggetti interessati | Consumatori (persone fisiche e famiglie) |
Debito | Debiti personali, derivanti dal consumo/famiglia |
Approvazione dei creditori | NO |
Sospensione delle esecuzioni mobiliari e immobiliari | SI |
Esdebitazione | SI |
Concordato minore |
|
Soggetti interessati |
|
Debito |
|
Approvazione dei creditori | SI |
Sospensione delle esecuzioni mobiliari e immobiliari | SI |
Esdebitazione | SI |
Liquidazione Controllata |
|
Soggetti interessati |
|
Debito |
|
Approvazione dei creditori | NO |
Sospensione delle esecuzioni mobiliari e immobiliari | SI |
Esdebitazione | SI |
Esdebitazione dell'incapiente |
|
Soggetti interessati | Persona fisica incapiente |
Debito |
|
Approvazione dei creditori | NO |
Sospensione delle esecuzioni mobiliari e immobiliari | SI |
Esdebitazione | SI |
Le fasi della procedura da Sovraindebitamento previste dalla Legge 3/2012
Ora che abbiamo spiegato che cos’è la procedura per il sovraindebitamento, capiamo quali sono i passaggi da seguire per la sua attuazione.
Le fasi, che verranno spiegate nel dettaglio, sono le seguenti:
- Scelta dell’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) e deposito dell’Istanza
- Nomina del gestore della Crisi
- Deposito della Relazione in Tribunale
- Decreto di Ammissione del Debitore alla Legge 3/12
- Esdebitazione
- Cancellazione della segnalazione di cattivo pagatore da CRIF e CR
1. Scelta dell’OCC (Organismo di Composizione della Crisi) e deposito dell’Istanza
Per accedere alla Legge 3/2012 sul Sovraindebitamento, è necessario rivolgersi all’Organismo di Composizione della Crisi del territorio. Ciò va fatto indipendentemente che tu sia un consumatore o meno.
Noi riceviamo nella nostra sede di Nerviano (MI), in Via Della Croce 14, tutte le persone residenti nei Comuni di competenza dei Tribunali di Milano e Busto Arsizio. Puoi trovare qui sotto la lista dei Comuni.
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Milano
Arese, Arluno, Assago, Baranzate, Bareggio, Basiano, Basiglio, Bellinzago Lombardo, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Bollate, Bresso, Buccinasco, Bussero, Cambiago, Casorezzo, Cassano d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cesano Boscone, Cesate, Corbetta, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Cusago, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inveruno, Inzago, Lainate, Limbiate, Liscate, Magenta, Marcallo con Casone, Masate, Melzo, Mesero, Milano, Nerviano, Novate Milanese, Opera, Ossona, Pantigliate, Pero, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele, Pioltello, Pogliano Milanese, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Pregnana Milanese, Rho, Rodano, Rozzano, San Donato Milanese, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Segrate, Senago, Settala, Settimo Milanese, Trezzano Rosa, Trezzano sul Naviglio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vanzago, Vaprio d’Adda, Vignate, Vittuone.
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Busto Arsizio
Albizzate, Arconate, Arsago Seprio, Besnate, Buscate, Busto Arsizio, Busto Garolfo, Cairate, Canegrate, Cardano al Campo, Caronno Pertusella, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Castano Primo , Castellanza, Cavaria con Premezzo, Cerro Maggiore, Cislago, Dairago, Fagnano Olona, Ferno, Gallarate, Gerenzano, Golasecca, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Inarzo, Jerago, Legnano, Lonate Pozzolo, Magnago, Marnate, Mornago, Nosate, Oggiona con Santo Stefano, Olgiate Olona, Origgio, Parabiago, Rescaldina, Robecchetto con Induno, Samarate, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Saronno, Sesto Calende, Solbiate Arno, Solbiate Olona, Somma Lombardo, Sumirago, Turbigo, Uboldo, Vanzaghello, Vergiate, Villa Cortese, Vizzola Ticino.
L’OCC, dopo aver verificato che il debitore abbia tutte le caratteristiche per l’accesso alla Legge 3, calcola il proprio compenso e inviata un preventivo al debitore per l’accettazione dell’incarico.
Cos’è un OCC e di cosa si occupa
È la Legge 3 stessa a identificarli come enti centrale nella gestione delle procedure per composizione della crisi da sovraindebitamento.
L’OCC è un ente terzo e imparziale, che ha il compito di assistere il debitore nelle fasi della procedura di composizione della crisi.
Inoltre, l’OCC è ausiliario del giudice nella procedura di composizione della crisi.
La lista delle mansioni dell’OCC è:
- Fornire informazioni gratuite in materia di Legge 3 e Sovraindebitamento
- Valutare se il debitore ha i requisiti per accedere al procedimento di composizione della crisi
- Ricezione della domanda di avvio del procedimento da parte del debitore
- Valutazione dei debiti che è possibile stralciare e dei tempi per pagare i rimanenti
- Nomina del gestore della crisi incaricato della procedura
- Predisposizione, assieme al gestore e al debitore, del piano di ristrutturazione e cancellazione del debito
- Attestazione del piano e trasmissione al giudice
- Assistenza al debitore nella fase esecutiva del piano
Al fine di svolgere queste mansioni, l’OCC nomina un referente e dei gestori.
Il referente è colui che è incaricato della coordinazione dell’attività dell’OCC. I Gestori, invece, sono professionisti che hanno i requisiti previsti dalla legislazione per gestire le pratiche di composizione della crisi da sovraindebitamento.
Costi e compensi dell’OCC
Naturalmente, l’OCC e i gestori hanno diritto ad un compenso, che è stabilito dal D.M. 202/2014.
Di seguito viene mostrata la tabella che indica i compensi dell’OCC.

L’O.C.C. applica, a propria discrezione e tenendo conto della difficoltà e complessità dell’incarico, le seguenti agevolazioni:
1) fino al 40% di sconto sui compensi;
2) applicazione dei minimi tabellari;
3) fino al 50% del compenso in prededuzione.
Il compenso dell’O.C.C. e il rimborso forfettario delle spese generali (pari al 15% sull’importo del compenso) saranno dovuti alle seguenti scadenze:
a) 1° acconto del 30% all’accettazione del preventivo;
b) 2° acconto del 20% prima del deposito del piano;
c) Il restante 50% del compenso in prededuzione.
Il pagamento delle spettanze dell’O.C.C. può essere effettuato tramite bonifico bancario, con assegno o in contanti presso l’Ufficio dell’OCC.
2. Nomina del Gestore della Crisi
Dopo che il debitore ha accettato il preventivo, l’Organismo di Composizione della Crisi nomina il Gestore che si occuperà della procedura.
Il Gestore ha molti compiti, ma i principali sono due:
- Scegliere, assieme al debitore, l’istituto della Legge 3 più adatto alla situazione (Piano di Ristrutturazione dei Debiti, Concordato Minore o Liquidazione Controllata)
- Stilare il piano di ricomposizione della crisi. Il piano di ricomposizione è una relazione in cui viene esposta la situazione reddituale, patrimoniale e debitoria del debitore e la modalità che si intende adottare per il saldo (e lo stralcio) dei debiti.
Per poter stilare questa relazione, oltre ad effettuare verifiche personalmente, il Gestore ha bisogno di consultare una lunga lista di documenti.
Alcuni di questi documenti sono richiesti direttamente al debitore, altri invece vengono raccolti dal Gestore previa autorizzazione del Giudice.
Puoi scaricare qui l’elenco di documenti necessari al Gestore per la stesura del piano di ricomposizione.
Grazie alla documentazione raccolta, il Gestore è in grado di delineare un quadro dettagliato della situazione del debitore, identificando
- Totale dell’attivo del debitore, ovvero il totale dei redditi, dei beni mobili e immobili e altre disponibilità attive del debitore;
- Totale dei passivi del debitore, ovvero il totale dei debiti che ha verso i creditori, con indicazione dell’ammontare di ognuno di essi (nel caso il debitore avesse debiti verso più creditori);
- Totale delle spese necessarie al debitore per il sostentamento dignitoso di sé e della propria famiglia;
- Totale della somma che il debitore è in grado di mettere a disposizione per il pagamento dei debiti, con indicazione della durata del piano e della somma mensile disponibile;
- Totale dei debiti che verranno saldati alla fine del piano e totale che saranno invece cancellati.
3. Deposito della relazione in Tribunale
Dopo aver ottenuto un quadro completo della situazione del debitore e scelto l’istituto che si intende utilizzare per la procedura di ricomposizione, il Gestore stila una relazione particolareggiata.
La relazione deve includere questi elementi:
- La motivazione e le cause dell’indebitamento del debitore;
- Le ragioni per cui il debitore non è più in grado di onorare i propri debiti;
- La lista di eventuali atti del debitore impugnati dal creditore;
- Una valutazione oggettiva sulla completezza, correttezza e veridicità della documentazione allegata alla domanda;
- Motivi della convenienza del piano proposto in alternativa alla liquidazione;
- Un’indicazione dei costi presunti della procedura;
- Tempi, modalità e perché di soddisfacimento dei creditori.
La relazione viene firmata sia dal Gestore che dal debitore.
4. Decreto di ammissione del debitore alla Legge 3/2012
Dopo che il Gestore e il debitore hanno sottoscritto la relazione, la depositano in tribunale grazie all’ausilio di un avvocato.
Facendolo, il debitore sta chiedendo al giudice di essere ammesso alla procedura di sovraindebitamento nelle modalità indicate nella relazione del Gestore.
Dopodiché, il giudice emette un provvedimento di ammissione. Solitamente, questo accade tra le 3 e le 4 settimane dopo il deposito della domanda.
Nel momento in cui il giudice ammette il debitore, tutte le procedure esecutive del debitore vengono sospese.
Da questo momento in poi, il debitore sarà vincolato solamente al pagamento stabilito nella relazione.
Durante tutta la procedura, il debitore sarà assistito dal Gestore nominato dall’Organismo di Composizione della Crisi.
5. Esdebitazione
L’esdebitazione è la cancellazione dei debiti che non sono stati pagati tramite la procedura di composizione della crisi prevista dalla Legge 3/12.
Riportiamo qui una lista di alcuni debiti che è possibile falcidiare:
- Mutui
- Finanziamenti
- Prestiti
- Scoperture bancarie
- Deleghe
- Cessioni del quinto
- Imposte e tasse (compresa IVA e ritenute acconto)
- Cartelle esattoriali dell’agenzia delle entrate
- Spese condominiali
- Utenze
Per i debitori che hanno debiti derivati dall’attività imprenditoriale, è possibile falcidiare:
- Leasing mobiliari e immobiliari
- Fideiussioni
- Garanzie personali
- Contributi previdenziali
- Fornitori
6. Cancellazione della segnalazione di cattivo pagatore in CRIF e CR
Con il beneficio dell’esdebitazione, la segnalazione di cattivo pagatore viene rimossa dalle banche dati CRIF (Centrale Rischi di Intermediazione Finanziaria) e CR (Centrale dei Rischi) Banca d’Italia.
Grazie alla rimozione della segnalazione di cattivo pagatore, il debitore sarà in grado nuovamente di accedere al credito.
Termine della Procedura di sovraindebitamento
Al termine della procedura di composizione della crisi, il Gestore della crisi deposita in tribunale una relazione conclusiva, in cui viene attestata la buona riuscita del piano.
Il giudice emette quindi un provvedimento di chiusura della procedura di composizione.
Cosa fare adesso per avviare la procedura di sovraindebitamento
La prima cosa da fare è cercare il proprio OCC di competenza territoriale. Solitamente, la competenza territoriale degli Organismi di Composizione della Crisi coincide con la competenza territoriale del Tribunale.
Puoi rivolgerti a Fiscoteca se sei residente nei comuni dell’area di competenza dei Tribunali d Busto Arsizio e Milano.
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Milano
Arese, Arluno, Assago, Baranzate, Bareggio, Basiano, Basiglio, Bellinzago Lombardo, Bernate Ticino, Boffalora sopra Ticino, Bollate, Bresso, Buccinasco, Bussero, Cambiago, Casorezzo, Cassano d’Adda, Cassina de’ Pecchi, Cernusco sul Naviglio, Cesano Boscone, Cesate, Corbetta, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cuggiono, Cusago, Garbagnate Milanese, Gessate, Gorgonzola, Grezzago, Inveruno, Inzago, Lainate, Limbiate, Liscate, Magenta, Marcallo con Casone, Masate, Melzo, Mesero, Milano, Nerviano, Novate Milanese, Opera, Ossona, Pantigliate, Pero, Peschiera Borromeo, Pessano con Bornago, Pieve Emanuele, Pioltello, Pogliano Milanese, Pozzo d’Adda, Pozzuolo Martesana, Pregnana Milanese, Rho, Rodano, Rozzano, San Donato Milanese, Santo Stefano Ticino, Sedriano, Segrate, Senago, Settala, Settimo Milanese, Trezzano Rosa, Trezzano sul Naviglio, Trezzo sull’Adda, Truccazzano, Vanzago, Vaprio d’Adda, Vignate, Vittuone.
Comuni nell'area di competenza del Tribunale di Busto Arsizio
Albizzate, Arconate, Arsago Seprio, Besnate, Buscate, Busto Arsizio, Busto Garolfo, Cairate, Canegrate, Cardano al Campo, Caronno Pertusella, Casale Litta, Casorate Sempione, Cassano Magnago, Castano Primo , Castellanza, Cavaria con Premezzo, Cerro Maggiore, Cislago, Dairago, Fagnano Olona, Ferno, Gallarate, Gerenzano, Golasecca, Gorla Maggiore, Gorla Minore, Inarzo, Jerago, Legnano, Lonate Pozzolo, Magnago, Marnate, Mornago, Nosate, Oggiona con Santo Stefano, Olgiate Olona, Origgio, Parabiago, Rescaldina, Robecchetto con Induno, Samarate, San Giorgio su Legnano, San Vittore Olona, Saronno, Sesto Calende, Solbiate Arno, Solbiate Olona, Somma Lombardo, Sumirago, Turbigo, Uboldo, Vanzaghello, Vergiate, Villa Cortese, Vizzola Ticino.
Compilando il form sottostante, o chiamando ai numeri di telefono indicati, potrai fissare un appuntamento presso la nostra sede di Fiscoteca Nerviano.
Lo scopo del primo appuntamento è disegnare un quadro della situazione patrimoniale e debitoria, ma soprattutto quello di accertare la meritevolezza del soggetto alla partecipazione alla procedura di sovraindebitamento.
Avvia la Procedura di Sovraindebitamento
Compila il modulo sottostante per richiedere un appuntamento e discutere la tua situazione. In alternativa, puoi chiamare i Nostri uffici di Parabiago e Nerviano.
Conclusione
Ti ringraziamo per essere arrivato al termine di questo lungo articolo. Siamo sicuri che queste informazioni potranno aiutarti ad uscire dalla situazione in cui ti trovi, restituendo a te e alla tua famiglia la tranquillità e offrendovi un nuovo inizio.
Se hai domande sulla procedura di sovraindebitamento, sui compensi dell’Organismo di Composizione della Crisi o qualunque altra domanda riguardo agli argomenti trattati nell’articolo, non esitare a contattarci: saremo lieti di rispondere alle tue domande.
Per noi è di fondamentale importanza aiutare le persone ad uscire dalla situazione di sovraindebitamento.

Facciamo di tutto perchè ogni singolo Cliente si senta a casa, con l’obiettivo di offrire un supporto rapido e professionale.
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